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La New Jersey Youth Symphony a Firenze

Tre tappe italiane per la New Jersey Youth Symphony (NJYS), l’Orchestra sinfonica giovanile di New Providence diretta da Helen Cha-Pyo che sarà il 30 giugno a Roma, il 2 luglio a Firenze, il 4 a Cremona e il 5 luglio a Milano per un debutto molto atteso, già programmato nel 2020 e rimandato a causa della pandemia.

Il pomeriggio del 2 luglio gli studenti dell’orchestra americana incontreranno alcuni studenti del Conservatorio nella sede centrale e ci saranno esecuzioni musicali con ensembles cameristici del Conservatorio e degli studenti americani.

La sera invece è previsto il concerto dell’orchestra americana al Teatro della Pergola

La New Jersey Youth Symphony (NJYS) non è solo un’orchestra composta da giovanissimi talenti ma anche una realtà didattica di eccellenza che nello stato del New Jersey opera sotto l’ala della Wharton Arts, un’organizzazione americana senza scopo di

lucro con un programma di educazione alle arti dello spettacolo per ragazzi a partire dai 4 anni.

L’idea di creare un’orchestra sinfonica giovanile è nata nel 1979 all’interno della New Jersey Symphony Orchestra (NJSO), la più antica orchestra professionale dello stato del New Jersey, che ha affidato a George Marriner Maull il compito di guidare il primo gruppo composto da 65 studenti in età liceale, incarico che il Maestro ha mantenuto per 18 anni. A lui sono poi succeduti Adrian Bryttan e Paul Hostetter. Dal 2018 l’orchestra è diretta da Helen Cha-Pyo che è anche direttore artistico del Wharton Institute for the Performing Arts.

Oggi sono 500 gli studenti che studiano e si esibiscono regolarmente in 15 diverse orchestre e formazioni, la più famosa delle quali è la Youth Symphony, riconosciuta a livello internazionale. Premiata dalla prestigiosa Società americana di Compositori e Autori (ASCAP).

Protagonista di diverse tournée in Europa (Londra, Belgio, Repubblica Ceca, Austria), è la prima volta che la NJYS viene in Italia con una formazione composta da 65 musicisti di età compresa tra i 15 e i 18 anni.

“Siamo felici ed emozionati – spiega il direttore artistico e direttore principale Maestro Helen Cha-Pyo – e per i ragazzi questo tour italiano è un’occasione speciale non solo per far conoscere il loro talento e l’entusiasmo con cui vivono la musica, ma anche per veicolare il loro messaggio di speranza e pace.”

Il programma prevede in apertura l’Ouverture del Nabucco di Giuseppe Verdi, ispirato al dramma degli ebrei prigionieri dei babilonesi, al quale fanno da contrappunto le “Montgomery Variations” ispirate ai movimenti per i diritti civili e commuovente tributo al potere della speranza e della fede che la compositrice afroamericana Margaret Bonds scrisse nel 1963 all’indomani dell’attentato alla chiesa battista di Birmingham nella quale morirono quattro ragazzine. A seguire l’orchestra eseguirà brani scelti della Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák. Questo pezzo iconico, ispirato alle melodie degli indiani d’America e degli spiritual afroamericani, funge da perfetto complemento alle Montgomery Variations di Bonds.

Con questo programma – conclude Helen Cha-Pyo – vogliamo portare il pubblico italiano in un viaggio ideale nella profondità della sofferenza degli indifesi e degli oppressi e celebrare attraverso la musica la forza universale della speranza e la resilienza dello spirito umano.

Il tour italiano dell’orchestra diretta dal Maestro Helen Cha-Pyo  parte da Roma con un concerto nella Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola venerdì 30 giugno e prosegue a Firenze dove domenica 2 luglio i giovani musicisti americani avranno un incontro musicale con gli studenti del Conservatorio Cherubini nella Sala del Buonumore Pietro Grossi per poi esibirsi al Teatro della Pergola. Dopo una sosta a Cremona, il 4 luglio, dove in piccoli gruppi si esibiranno per gli ospiti della casa di riposo Cremona Solidale, la NJYS conclude il tour italiano a Milano al Teatro Dal Verme per il concerto di mercoledì 5 luglio.

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito.


Programma

Giuseppe Verdi Ouverture di Nabucco (1841)

Nabucco è la terza opera lirica composta da Giuseppe Verdi e quella che ne decretò il grande successo. Fu l’impresario della Scala Bartolomeo Merelli a offrirgli di musicare il libretto composto da Temistocle Solera, ispirato da un episodio della Bibbia in cui si narrano le vicende dell’imperatore babilonese Nabucodonosor (Nabucco) che conquista la città di Gerusalemme rendendo schiavo il popolo ebreo. Il dramma lirico diviso in quattro atti fece il suo debutto con successo il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano alla presenza di Gaetano Donizetti e per Verdi fu una sorta di riscatto dopo un periodo buio personale (la morte della moglie Margherita Barezzi e di due suoi figli) e il fiasco della  sua opera precedente “Un giorno di regno”. Ne l’Ouverture Verdi presenta in una sorta di pot pourri tre temi principali che poi svilupperà nell’opera, tra cui quello legato al celebre coro del “Va pensiero”. L’opera è stata spesso letta come la più risorgimentale del compositore di Busseto perché gli spettatori italiani dell’epoca si identificarono con gli ebrei soggetti al dominio babilonese e il coro divenne una sorta di manifesto per la rivolta risorgimentale contro gli austriaci.

Margaret Bonds Montgomery Variations (1964)

Sostenitrice per tutta la vita della giustizia sociale e razziale, Margaret Bonds (1913-1972) diplomata in pianoforte e composizione alla Northwestern, a 20 anni è stata il primo il primo solista afroamericano ad esibirsi con la Chicago Symphony Orchestra. Compositrice poliedrica, oltre a brani classici e arrangiamenti di spiritual tradizionali, ha scritto canzoni per bambini, musica da film, canzoni popolari, musica corale e musical, oltre ad avere musicato le poesie dell’amico Langston Hughes (sua la celebre cantata natalizia The Ballad of the Brown King). Gran parte della sua produzione musicale è stata scoperta solo dopo la sua morte, avvenuta a soli 59 anni a Los Angeles dove si era trasferita per lavorare nel cinema. 
Le “Montgomery Variations” sono state composte sull’onda dell’emozione suscitata dall’attentato alla chiesa battista a Birmingham, Alabama, il 15 settembre 1963, che costò la vita a quattro ragazzine di 14 e 11 anni. Completata nel 1964, nel pieno delle lotte per i diritti civili degli afroamericani e dedicata Martin Luther King, Jr, l’opera è composta da sette movimenti ciascuno dei quali è una libera variazione sul celebre spiritual “I Want Jesus to Walk with Me.” E’ considerata una delle sue opere più pregevoli, ma la Bonds non ebbe mai in vita la gioia di sentirla eseguita da un’orchestra. Solo nel 2021 fu suonata per la prima volta dalla Los Angeles Philarmonic diretta da Gustavo Dudamel .

Antonín Dvořák Sinfonia No. 9 in mi minore, Op. 95,  “From the New World” (1893)

La Sinfonia in Mi minore di Antonín Dvořák (1841-1904)  nota anche come Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, è la nona e ultima sinfonia del compositore cecoslovacco e fu composta durante il suo soggiorno negli Stati Uniti, quando, chiamato nel 1892 a dirigere il Conservatorio di New York, vi rimase per circa tre anni. Nel corso del suo soggiorno, che non fu privo di disillusioni, nostalgia e amarezze, Dvorák si interessò alla musica degli Indiani d’America e a quella della tradizione popolare afroamericana. Dvorák si accostò al folclore musicale americano con lo stesso interesse sincero che lo aveva portato a studiare la musica popolare del suo paese natale, la Boemia, come egli stesso ebbe a scrivere nell’introduzione della sua sinfonia, “ho scritto semplicemente temi originali incorporando le peculiarità della musica degli Indiani, e usando questi temi come soggetti, li ho sviluppati con tutte le risorse dei ritmi moderni, dell’armonia, del contrappunto e del colore orchestrale”.


Helen Cha-Pyo

Nata a Seoul, Helen Cha-Pyo è immigrata negli Stati Uniti quando aveva 12 anni. Ha studiato pianoforte e organo nel programma pre-college alla Juilliard School. Ha conseguito un Bachelor of Music in performance d’organo presso il Conservatorio di Oberlin e un Master in musica in direzione d’orchestra e performance d’organo presso la Eastman School of Music. È spesso direttore ospite di tutte le orchestre di festival statali e regionali, nonché di festival estivi tra cui la Kinhaven School (VT) e l’Arco Youth Orchestra Festival (NJ). Risiede nel New Jersey con suo marito e due figli.
Impegnata attivamente nell’insegnamento della musica, negli ultimi 16 anni, Cha-Pyo ha ispirato centinaia di giovani musicisti a esibirsi ai massimi livelli, con il risultato che l’Empire State Youth Orchestra è stata riconosciuta come una delle principali organizzazioni musicali giovanili della nazione. In qualità di direttore musicale e direttore della ESYO Youth Orchestra, Cha-Pyo programma regolarmente un’ampia gamma di musica che abbraccia molte culture diverse. La sua visione ha portato a una sovvenzione di $ 100.000 per finanziare parzialmente un festival musicale che ha commissionato nove opere (una per ogni ensemble ESYO) e ha vinto tre prestigiosi premi ASCAP. Ha diretto l’orchestra in sale da concerto di grande prestigio tra cui la Troy Savings Bank Music Hall, il Massry Center for the Arts, l’EMPAC, la Tanglewood’s Ozawa Hall e la Carnegie Hall. Ha diretto l’orchestra in tre tournée internazionali: in Europa nel 2008, in Cina e Corea del Sud nel 2012 e in Portogallo nel 2016. La visione di Helen è stata determinante nella fondazione di ESYO CHIME nel 2015, un programma di educazione musicale dedicato a giovani svantaggiati. Dal 1996 al 2002, Cha-Pyo è stata direttore artistico e direttore della Riverside Philharmonic Orchestra and Choir e direttore associato presso la Riverside Church di New York City.
Educatrice musicale sempre molto impegnata nel sociale, è stata pioniera del Riverside Music Educational Program, che ha avvicinato alla musica migliaia di bambini delle scuole pubbliche di New York City. Come direttore artistico del Kenya Jirani Choir e dell’Harlem Jirani Ensemble dell’Organizzazione Culturale Jirani dal 2009 al 2012, Cha-Pyo si è recata regolarmente in Kenya e Corea per supervisionare le attività artistiche. Nel 2011 è stata in tournée in Corea con il Kenya Jirani Choir.
A partire dalla stagione 2018-2019, dopo essere stata direttore ad interim durante la stagione 2017-2018, Helen Cha-Pyo è stata nominata direttore artistico e direttore principale della New Jersey Youth Symphony e del Wharton Institute for the Performing Arts.

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