Biblioteca del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini di Firenze
Sede Centrale, Piazza delle Belle Arti, 2 / piano terra

Orari di apertura
  • Lunedì 9.00-13.00
  • Martedì 9.00-13.00
  • Mercoledì 9.00-13.00 / 16.00-18.00
  • Giovedì 9.00-14.00
  • Venerdì 9.00-14.00

 

È possibile accordarsi con il personale per eventuali aperture straordinarie per necessità di studio e/o ricerca.

Introduzione

La biblioteca del Conservatorio Luigi Cherubini è tra le raccolte musicali più antiche d’Italia, da quasi due secoli supporta l’insegnamento, la ricerca e la produzione musicale a Firenze. Famosa per le sue collezioni costitutive (l’archivio musicale dei granduchi toscani Asburgo Lorena e la biblioteca personale di uno dei suoi fondatori Abramo Basevi), la Biblioteca custodisce oltre 120.000 titoli tra libri, partiture, libretti teatrali, registrazioni sonore e periodici, con le opere più antiche risalenti al XV secolo. Dalla sua fondazione sino a oggi, nella Biblioteca del Conservatorio sono confluiti numerosi fondi librari e archivistici degli enti, dei compositori, dei musicologi e musicisti fiorentini. Nella conservazione della storia musicale, la Biblioteca è affiancata dalla mediateca e l’archivio del MARTLab, che conserva tra altre le carte e le registrazioni originali di Pietro Grossi.

Storia

L’attuale biblioteca nasce nel 1862, due anni dopo la formalizzazione della separazione dell’ autonomo Regio Istituto Musicale di Firenze e l’Accademia delle Belle Arti. Oltre alle collezioni di Basevi e di Palazzo Pitti, il nucleo della Biblioteca fu costituito dalla raccolta di trattati musicali e dalle partiture in uso didattico nella scuola di musica dell’Accademia, suddivisa in tre sezioni: letterarie e studi, musica vocale e musica strumentale. Le collezioni furono disposte sugli scaffali ad accesso libero nelle cinque stanze al piano terra dell’edificio.

Il 4 novembre 1966 la Biblioteca fu colpita profondamente dall’alluvione, tutti i locali furono invasi dal fango, più di 900 manoscritti furono danneggiati, l’intera mediateca dell’epoca fu perduta. Dopo la ristrutturazione dell’edificio avviata nei primi anni 70 del XX secolo, la Biblioteca acquisì il suo attuale aspetto con sala di lettura, sala di catalogo e magazzino librario.

I fondi della Biblioteca, per molti anni accessibili solo ai docenti del Conservatorio, furono riaperti alla consultazione del pubblico nel 2009.

Capire le collocazioni 

Le collocazioni, ovvero i codici che indicano la posizione di un’opera all’interno della Biblioteca, sono usate principalmente dal personale, ma in alcuni casi permettono anche di individuare le collezioni private confluite nella Biblioteca, e riflettono la sua storia. 

Le collocazioni con le lettere A, B, D, E, G (o g), F (o f) si riferiscono ai 6 locali della Biblioteca, nei quali furono disposti i libri prima del 1970; il numero romano dopo la lettera indica lo scaffale (I – XI). Le collocazioni che iniziano con L, S o V si riferiscono alle sezioni Letterarie, Strumentali e Vocali. L’ultimo sistema adottato include anche l’indicazione della provenienza con il cognome del possessore della biblioteca privata o archivio.

Strumenti di ricerca

Il catalogo cartaceo a schede è lo strumento di ricerca più esaustivo. È consultabile in autonomia in sala del catalogo della Biblioteca, dalle 8:30 alle 18:00.

Il catalogo elettronico temporaneo comprende il catalogo cartaceo a schede per autori digitalizzato, il catalogo grafico del fondo Pitti, dei libretti, dell’emeroteca e delle digitalizzazioni. È consultabile con l’account istituzionale (consfi.it o stud.consfi.it) al link catalogo elettronico temporaneo
Le istruzioni per l’uso al link www.consfi.it/biblioteca-tutorial-catalogo-ita/

Gli utenti esterni possono accedere al catalogo elettronico, previa richiesta.

Tutte le nuove acquisizioni e una parte del fondo storico sono inserite nel Catalogo Nazionale SBN. Per verificare l’esistenza di un’opera presso la Biblioteca è necessario accedere alla pagina Ricerca avanzata e inserire, oltre alla richiesta, il codice FI0035 nella sezione Filtri – campo Biblioteca.

Consultazione e prestito

I ricchi fondi della Biblioteca sono aperti alla consultazione sia per i docenti, gli studenti e il personale del Conservatorio L.Cherubini, che per gli utenti esterni.

Iscrizione alla biblioteca

Per consultare i fondi o prendere i materiali in prestito è necessaria l’iscrizione esplicita alla Biblioteca. La preiscrizione può essere effettuata attraverso il modulo disponibile online.

Limiti dei prestiti

Un utente può richiedere al massimo 5 esemplari in prestito. Il ritorno deve essere effettuato entro 30 giorni dal prestito, ma questo può essere prorogato per ulteriori 30 giorni tramite richiesta inviata a biblioteca@consfi.it.

I manoscritti, le opere autografe e il materiale antico sono esclusi dal prestito e possono essere consultati in sala di lettura negli orari di apertura della Biblioteca. Le richieste di consultazione sono da comunicare al personale durante la visita o inoltrare in anticipo via email (massimo 12 al giorno).

Responsabilità

Gli utenti sono responsabili dei materiali prestati fino al ritorno di essi in Biblioteca.

Gli utenti non possono prendere i materiali a nome di altre persone e sono responsabili di avvertire tempestivamente l’ufficio della biblioteca nel caso di cambio dell’indirizzo di posta e di residenza/domicilio.

Chi non rispetta ripetutamente le regole del prestito può essere escluso dal servizio bibliotecario. L’abuso delle regole include, per esempio, non ritornare i materiali nel tempo indicato nella biblioteca, non reagire alle notifiche del personale, danneggiare, mutilare o alternare i materiali prestati.

Riproduzioni digitali

Gli utenti possono effettuare gratuitamente le copie digitali di bassa qualità con mezzi propri. La biblioteca offre il servizio a pagamento delle riproduzioni digitali di alta qualità del materiale posseduto. 

È possibile effettuare le copie digitali dei manoscritti e delle edizioni a stampa nel rispetto delle normative vigenti sul diritto d’autore (Legge 22 aprile 1941, n. 633) e, per i documenti d’archivio, del Codice dei Beni Culturali (DL  22 gennaio 2004, n. 42

Le opere di pubblico dominio possono essere riprodotte senza vincolo e utilizzate nel rispetto dei diritti morali degli autori e dei loro eredi. Le opere protette dal diritto d’autore possono essere riprodotte per non oltre il 15% del contenuto (in pagine), solo per scopi personali di studio, di ricerca scientifica o artistica.

La Biblioteca gradisce essere informata sull’uso dei materiali posseduti unici per la produzione artistica.

Contatti

biblioteca@consfi.it

055 2989311 (chiedere Biblioteca)
Conservatorio L.Cherubini, Sede Centrale, piazza delle Belle Arti, 2, piano terra.

Dott.ssa Caterina Veddovi, Collaboratrice di Biblioteca
Dott.ssa Cecilia Iannandrea, Riproduzioni digitali
Prof. Simone Bensi, delegato del direttore per la promozione della Biblioteca

Archivio Storico del Conservatorio

L’archivio storico del Conservatorio (circa 90 metri lineari) è parzialmente accessibile previa richiesta da inoltrare al personale della Biblioteca. La consultazione avviene nel rispetto delle leggi vigenti sulla protezione dei dati personali. 

Conservatorio Cherubini (soggetto conservatore) sul portale del Sistema Archivistica Nazionale

FONDI

Un fondo librario è una raccolta personale di musiche, libri o riviste collezionate dalle istituzioni o persone per scopi di lavoro, di studio o di collezionismo che, tramite donazione, entra a far parte della Biblioteca.

Un fondo archivistico (o archivio) è un complesso di documenti creati o ricevuti dalle istituzioni o persone nel corso dello svolgimento della propria attività e legati tra loro con un nesso logico.

Pietro Leopoldo I di Toscana (1747 – 1792)
Ferdinando III di Toscana (1769 – 1824)
Leopoldo II di Toscana (1797 – 1870)

L’archivio musicale della dinastia degli Asburgo Lorena, granduchi di Toscana, raccolto e custodito, fino al 1862, presso la corte fiorentina di Palazzo Pitti; fu poi trasferito nel Regio Istituto Musicale, oggi Conservatorio L. Cherubini. La collezione granducale fu una biblioteca personale e di famiglia e, come tale, riflette il gusto personale dei sovrani e asserviva alle necessità musicali della corte, che organizzava funzioni religiose, eventi teatrali e balli. 

Il fondo Pitti è uno specchio quasi perfetto della musica europea del XVIII – inizio XIX secolo, ed è suddiviso in tre sezioni: Teatro, Chiesa e Strumentali. 

Una parte delle musiche del fondo è decorata con stampe acquerellate, da attribuirsi alla scuola dell’incisore asburgico Martin Engelbrecht, le quali, in occasione di spettacoli, venivano montate su scatole ottiche per costruire diorami teatrali.

Fondo interamente catalogato. Individuabile dalle collocazioni F.P.T (Teatro), F.P.Ch (Chiesa) e F.P.S (Strumentali)

Catalogo temporaneo grafico – Fondo Pitti
Opere del Fondo Pitti sul Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale

Consistenza: 6143 opere, circa 350 metri lineari

Accademia di Belle Arti di Firenze (1784 – )

Il fondo denominato Accademia è l“Archivio di musica” della II Classe di Musica e Declamazione, aperta nel 1811 presso l’Accademia di Belle Arti. Diventò parte della Biblioteca in seguito alla conversione della suddetta classe in Regio Istituto Musicale di Firenze, oggi Conservatorio L.Cherubini. Il fondo contiene sia le musiche autografe dei professori accademici e dei compositori vincitori dei premi istituiti dall’Accademia nella prima parte del XIX secolo, che copie manoscritte di opere, cantate e canoni per uso didattico. Si arricchì progressivamente con le donazioni di illustri famiglie fiorentine, come i Rinuccini, e di enti musicali cittadini.

Fondo interamente catalogato nel catalogo cartaceo. Le opere sono individuabili dal timbro dell’Accademia, il nucleo iniziale del fondo è collocato nella sezione D.

Le opere del Fondo Accademia sul Catalogo della Biblioteca Nazionale di Firenze
La descrizione completa sul portale di Centro Documentazione Musicale della Toscana

Consistenza: circa 600 opere

Abramo Basevi (1818 – 1885) 

Membro dell’Istituto musicale dell’Accademia di Belle Arti, è uno dei fondatori del Conservatorio L. Cherubini come lo conosciamo oggi. Compositore e critico musicale, fu una figura centrale nel panorama musicale fiorentino tra il 1840 e il 1880. Dedito alla divulgazione della musica strumentale e romantica tedesca, avviò con l’editore Guidi la pubblicazione delle edizioni economiche, accessibili all’ampio pubblico, interamente contenute nel fondo. Insieme a Ferdinando Giorgetti fondò la Società del Quartetto, che portò in Italia la musica di Beethoven, Mendelssohn, Spohr, Meyerbeer, Schumann, Liszt e Wagner, al tempo sconosciuta, organizzando le “Mattinate Beethoveniane” e il primo concorso dedicato alla musica strumentale. 

Il fondo Basevi, trasferito al Regio Istituto Musicale nel 1888, contiene diversi manoscritti autografi (di Alexander Agricola, Isaac Heinrich), prime opere a stampa e rare opere della teoria e analisi musicale del XVI e XVII secolo. Il fondo inoltre riflette le attività giornalistiche di Basevi e contiene l’intera edizione dei giornali L’Armonia (1856-1859) e Il Boccherini e la corrispondenza con i compositori e gli studiosi.

Fondo interamente catalogato. 

Catalogo cartaceo digitalizzato – Fondo Basevi 

Le opere del Fondo Basevi sul Catalogo della Biblioteca Nazionale di Firenze

Consistenza: 3200 opere, circa 100 metri lineari

Luigi Ferdinando Casamorata (1807 – 1881)

Avvocato, critico musicale, compositore. Accademico onorario dell’Accademia di Belle Arti, consigliere comunale nel 1895, fu chiamato a riorganizzare le scuole musicali e nel 1862 fondò Regio Istituto musicale di Firenze, oggi Conservatorio L. Cherubini, del quale fu nominato primo Presidente e ne rimase fino alla sua morte.

Nella Biblioteca del Conservatorio si trovano la maggior parte dei manoscritti delle sue composizioni per teatro e balletto, musica strumentale, i lavori sulla didattica e il suo completo archivio musicale. L’importante collezione di strumenti musicali di Casamorata fa parte del Museo di Strumenti Musicali.

Fondo interamente catalogato nel catalogo cartaceo, le opere sono individuabili dal timbro Dono Casamorata, il nucleo del fondo è collocato nelle sezioni D e E.

Consistenza: circa 2300 opere, 10 metri lineari

Felice Boghen (1869 – 1945) 

Compositore, direttore d’orchestra, pianista del “Trio Fiorentino” e del, da lui fondato, “Sestetto Fiorentino”. A partire dal 1910 tenne la cattedra di Armonia complementare e di Lettura della partitura presso il Regio Istituto musicale di Firenze, oggi Conservatorio L.Cherubini. Revisionò per la Ricordi la collezione Antichi maestri italiani, lavorò sulle musiche di Bach, Clementi, Frescobaldi, Liszt, Marcello, Pasquini, D. Scarlatti. Accademico e membro delle società di musicologia nel 1939, a causa delle leggi razziali, dovette rinunciare a tutti incarichi pubblici.

La Biblioteca conserva sia le opere musicali ed esercizi didattici di Felice Boghen, che le sue revisioni dei maestri del passato. Il fondo Boghen contiene le musiche vocali e liriche (Mancinelli, Migot, Taray, Berisso, Bagnoli Fr., Doire R., Zanon, Pizzetti, Saracini, Frazzi V., Gadda G. C.) e la sezione strumentale (Pizzetti, Krammer, Ferrari D., Malipiero C. F., Tcherepnine A., Delmas M., Tagella G.,Benisso A., Ketten H., Setaccioli R., Ricci-Signorini A.). 

Fondo interamente catalogato. È individuabile dal timbro Dono Boghen. La maggior parte delle opere ha collocazione F III, F VI o F VII.

Consistenza: circa 1100 opere

Arnaldo Bonaventura (1862 – 1952) 

Musicista, musicologo, bibliotecario (1912), docente di storia ed estetica, vicedirettore e in seguito direttore ad interim (1923-1925) del Regio Istituto Musicale, oggi Conservatorio L.Cherubini. Ricevette un’educazione formale in Giurisprudenza, ma si dedicò esclusivamente a studi letterari e musicologici e scrisse diversi volumi di storia della musica, monografie su Verdi, Rossini, Puccini, Paganini, Boccherini e altri compositori, trascrizioni di musiche antiche, alcuni manuali scolastici di educazione musicale e collaborò a parti musicali di varie Enciclopedie nonché redatte i cataloghi delle opere musicali.

Il fondo Bonaventura contiene numerose pubblicazioni e opuscoli a stampa, periodici, i suoi manoscritti, appunti e la parte musicale del suo carteggio.  

Fondo interamente catalogato. 

Consistenza: circa 1500 opere

La parte letteraria del carteggio di Bonaventura è conservato presso la Biblioteca Nazionale di Firenze.

Luigi Parigi (1883 – 1955) 

Critico musicale, giornalista e intellettuale fiorentino, allievo di Ildebrando Pizzetti, contribuì con i colleghi critici musicali e letterati, alla rinascita dell’interesse nella musica contemporanea a Firenze. Fu uno dei primi studiosi delle relazioni tra musica e arti visive, pubblicò una serie di articoli sulla iconografia musicale in “Rassegna Musicale”(1928). Scrisse per La Nazione, Nuova Musica e fu il fondatore di La Critica Musicale (1918-1923).

Il fondo Parigi, contenente il completo archivio dei suoi articoli e saggi, confluì nella Biblioteca nel 1955 e fu conservato in una vetrina, donata insieme ai documenti, ne fu collocato con Vetrina P I e Vetrina P II.

Fondo interamente catalogato. Documenti del Fondo Parigi nel Catalogo della Biblioteca Nazionale

Consistenza: 935 opere, circa 30 metri lineari.

Edoardo Cavallini (1911 – 1968) 

Violinista, compositore fiorentino, si dedicò fin da giovane alla ricerca nell’ambito della musica enarmonica, scrisse numerosi studi sulla tecnica microtonale e tenne la prima cattedra italiana di Armonia pluricromatica presso L’Accademia di Santa Cecilia (1940-1945). Per un periodo insegnò Storia della musica in Cecoslovacchia e studiò Composizione con Jaroslav Řídký e Alois Hába, in seguito lavorò a Innsbruck.

Il fondo Cavallini pervenne alla Biblioteca in due donazioni rispettivamente del 1978 e del 2017, e comprende il suo archivio personale, inclusi la raccolta fotografica e corrispondenza,  quello musicale con i manoscritti autografi e i trattati teorici sulla storia, estetica e filosofia della musica con annotazioni manoscritte.

L’inventario dell’archivio personale a cura di Miriam Viapiana 

Fondo librario non catalogato.

Pietro Grossi (1917 – 2002)

Compositore, violoncellista del Maggio Musicale e docente di violoncello del Conservatorio L.Cherubini. Negli anni ‘60 si interessò alla produzione del suono artificiale, fondò a Firenze lo studio di Fonologia musicale “S2FM”, uno dei primi al mondo; nel 1965 istituì la cattedra di Musica elettronica presso il Conservatorio e nel 1984 il corso di Informatica Musicale. Fu ricercatore presso CNUCE del CNR (oggi ISTI) a Pisa, dove costruì il sistema di sintesi TAU2. Collaborò e sperimentò la musica elettronica con i suoi allievi, compositori fiorentini, tra cui Albert Mayr, Lelio Camilleri e Francesco Giomi. Con l’avvento di Internet, nel 1997 realizzò il primo esperimento italiano di lavoro multimediale collettivo on line.

Il fondo archivistico Pietro Grossi (1960 – 2001) è conservato presso il centro MARTLab, nella sede di Villa Favard, ed è costituito dal suo archivio musicale composto da bobine, dischi, registratori, partiture, appunti per le lezioni e dal suo carteggio. 

Il fondo non è ordinato e le composizioni sono state interamente digitalizzate.

La completa descrizione del fondo sul Sistema Archivistico Nazionale

Sergio Sablich (1951 – 2005) 

Musicologo, storico della musica, critico musicale, allievo del Conservatorio L.Cherubini della classe di Composizione, Musica corale e Direzione di coro e dal 1989 docente di Storia della Musica ed Estetica Musicale, fu direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica della RAI e dell’Orchestra della Toscana. Pubblicò studi su Ferruccio Busoni e fu il direttore del centro studi musicali a lui dedicato, le monografie e articoli su Wolfgang Sawallisch, Richard Strauss, Richard Wagner, Goffredo Petrassi, Franz Schubert, Luigi Dallapiccola. Ideò e organizzò, insieme a Giuseppe Sinopoli, il festival di musica sacra “Anima Mundi” a Pisa.

Il fondo Sablich è confluito nella Biblioteca nel 2005 e contiene letteratura musicale in italiano e tedesco.

Fondo interamente catalogato. Le opere del Fondo Sablich sul Catalogo della Biblioteca Nazionale

Consistenza: circa 1100 opere

Giuseppe Cantone (1922 – 2010)

– studioso e appassionato di musica, si laureò in legge e di professione fece il bancario. Visse prima a Catania dove aderì alla locale associazione degli Amici della musica e in seguito a Firenze.

Il fondo contiene la letteratura musicale, i programmi di sala tra cui quelli del Maggio Musicale Fiorentino (stagioni 1967 – 2001), del Teatro Comunale di Bologna (1983-1990), del Teatro Lirico di Cagliari (1998-2005) e del Teatro alla Scala (1983 – 2001).

Il fondo, per volontà del dott. Cantone, è confluito nella Biblioteca nel 2016.

Fondo in corso di catalogazione. L’archivio musicale e la parte letteraria sul Catalogo della Biblioteca Nazionale:

Consistenza: più di 1500 opere, circa 30 metri lineari

Eriberto Scarlino (1865-1962)

Docente di pianoforte (dal 1937) del Conservatorio L.Cherubini, pianista, organista, compositore e allievo di Mezio Agostini, Gino Tagliapietra e Giangiuseppe Bernardi a Venezia,  collaborò con Giulio Bignami, Attilio Crepax, Giovacchino Maglioni e Pietro Grossi. Insegnò a Parma e a Venezia e negli anni ‘30 fu direttore del liceo musicale “Giuseppe Verdi” di Alessandria di Egitto.

Giovanni Cicconi (1938-2016)

Docente di pianoforte, direttore del Conservatorio L. Cherubini negli anni 1996-2003, pianista e concertista. Durante la sua direzione furono avviati importanti progetti di collaborazione, si annoverano quelli con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Estate Fiesolana e l’Università di Firenze. È stato il genero di Eriberto Scarlino, dal quale, insieme alla moglie, ereditò la sua biblioteca personale e l’archivio musicale, che negli anni ha arricchito e ordinato.

Il fondo Scarlino-Cicconi è confluito nella Biblioteca nel 2016.

Fondo librario in fase di catalogazione. Le opere del Fondo Scarlino-Cicconi sul Catalogo della Biblioteca Nazionale

Fondo archivistico non catalogato.

Giuliana Zaccagnini (1933 – 2015) – 

Docente di pianoforte al Conservatorio L.Cherubini, concertista. Dopo il pensionamento si dedicò con passione alla biblioteca del Conservatorio.
Il fondo contiene letteratura di interesse musicale, musica a stampa e materiale archivistico. Fu donato nel 2016 dagli eredi.

Fondo librario parzialmente catalogato. Le opere del Fondo Zaccagnini sul Catalogo della Biblioteca Nazionale 

Consistenza: circa 300 opere

Fondo archivistico non ordinato.

Giancarlo Cardini (1940 – 2022) 

Pianista e compositore, allievo e poi docente di pianoforte del Conservatorio L. Cherubini, arrangiatore, autore di musiche sinfoniche, cameristiche e di scena e opere audiovisive, è stato uno dei fondatori dell’associazione fiorentina GAMO per la divulgazione della musica contemporanea. Ha collaborato con John Cage, Morton Feldman, Sylvano Bussotti e Luca Lombardi.

Il fondo è di recente donazione, tra i contenuti si evidenziano partiture di musica contemporanea con annotazioni degli autori.

Fondo non catalogato. 

Consistenza: circa 70 metri lineari

Bibliografia
Bibliografia Biblioteca del Conservatorio L.Cherubini
AutoreTitoloAnnoRivista/AttiTipo refDOI/URL
Dean, A.Strumming in the void: a new look at the guitar and rhythm in early 17th-century canzonettas2014Early Music
Vol. 42(1), pp. 55-72 
articleURL 
Abstract: This article provides evidence of a performance practice specific to the strophic canzonetta repertory, one that may supplement previous studies of 17th-century continuo practice. A case is made for the use of standard strummed chord patterns from the five-course guitar repertory to accompany solo song, even when such patterns were not indicated by the notated continuo line. A manuscript from the Cherubini Conservatory in Florence (I-Fc Cherubini cf.108 (antica segnatura b.2556)) integrates strum-pattern guitar notation into the texts of Italian canzonettas. In addition, many of the ‘Cherubini’ songs can also be found in manuscripts lacking the rhythmic notation, as well as in printed sources with basso continuo lines. These concordances show that canzonettas were sometimes adapted to common strumming patterns, even to the extent of altering the notated melodic line. The evidence of the Cherubini manuscript also calls into question the assumption that a lack of explicit rhythmic notation in earlier manuscripts necessarily indicates a rhythmically free performance, and raises the possibility that the recurring periodic rhythmic and harmonic structures typifying later 17th-century practice may have stronger ties to 16th-century unwritten traditions than previously assumed.
BibTeX:
@article{Dean2014,
  author = {Dean, Alexander},
  title = {Strumming in the void: a new look at the guitar and rhythm in early 17th-century canzonettas},
  journal = {Early Music},
  publisher = {Oxford University Press},
  year = {2014},
  volume = {42},
  number = {1},
  pages = {55--72},
  url = {https://www.jstor.org/stable/26546380}
}
Gallico, C.Cori a Parma (1759-60)1997Rivista Italiana di Musicologia
Vol. 32(1), pp. 81-97 
articleURL 
BibTeX:
@article{Gallico1997,
  author = {Gallico, Claudio},
  title = {Cori a Parma (1759-60)},
  journal = {Rivista Italiana di Musicologia},
  publisher = {[Libreria Musicale Italiana (LIM) Editrice, Società Italiana di Musicologia]},
  year = {1997},
  volume = {32},
  number = {1},
  pages = {81--97},
  url = {https://www.jstor.org/stable/24321612}
}

Ghisi, F. An Early Seventeenth Century MS. with Unpublished Italian Monodic Music by Peri, Giulio Romano and Marco da Gagliano 1948 Acta Musicologica
Vol. 20, pp. 46-60 
article DOI URL 
BibTeX:
@article{Ghisi1948,
  author = {Ghisi, Federico},
  title = {An Early Seventeenth Century MS. with Unpublished Italian Monodic Music by Peri, Giulio Romano and Marco da Gagliano},
  journal = {Acta Musicologica},
  publisher = {International Musicological Society},
  year = {1948},
  volume = {20},
  pages = {46--60},
  url = {https://www.jstor.org/stable/931585},
  doi = {https://doi.org/10.2307/931585}
}
Mattei, L.Metastasio con il berretto frigio. Sui Veri amici repubblicani di Niccolò Zingarelli (Torino 1799)2003Fonti Musicali Italiane(8), pp. 31-52 articleURL 
Abstract: Il fortuito ritrovamento presso la biblioteca del Conservatorio «L.Cherubini» della partitura (incompleta) dei Veri amici repubblicani di Zingarelli, permette di prendere in esame la veste sonora di un testo poetico compromesso con gli ideali rivoluzionari e spesso citato dagli studiosi come esempio del ‘trasformismo’ cui erano sottoposti i soggetti dell’opera seria tra Ancien régime e Rivoluzione. Per ciò che concerne il piano stilistico del libretto si nota come al mutamento dei contenuti testuali non faccia seguito alcun allontanamento dal modello metastasiano, che resta congeniale all’omaggio tanto delle armate francesi quanto delle forze della Restaurazione. Agli stimoli di un testo farcito di apologie degli ideali giacobini e libertari la musica tuttavia non risponde con l’adozione di stilemi tipici delle musiche rivoluzionarie, al contrario resta imperniata sull’elemento belcantistico astratto (impiegando le voci di due castrati per i protagonisti maschili) e sulla ricerca di un più raffinato rapporto tra voce ed accompagnamento orchestrale. Il facile melodismo zingarelliano tocca in questi numeri la propria saturazione espressiva adagiandosi su moduli più che collaudati ed indirizzati alla tradizionalista platea torinese.Considerata l’irreperibilità di quasi tutte le musiche delle opere serie dichiaratamente composte in omaggio alle truppe rivoluzionarie I veri amici repubblicani assume una notevole importanza: l’opera si pone come tassello di un mosaico che mostra  un chiaro ‘divorzio’ tra i contenuti ‘rivoluzionari’ dei libretti e la loro realizzazione sonora. *****Metastasio with  the Phrygian cap. On «I veri amici repubblicani» of Niccolò Zingarelli (Turin 1799)The accidental discovery, in the library of the «L. Cherubini» Conservatory, of the score (incomplete) of Zingarelli’s Veri amici repubblicani has made it possible to examine the setting to music of a poetic text involved with revolutionary ideals and frequently quoted by scholars as an example of the ‘transformism’ to which the themes of serious opera were subjected in the period between Ancien régime and Revolution. As far as the stylistic layout of the libretto is concerned, it can be observed how the changed textual content still follows the Metastasian model which was congenial to rendering homage to both the French army and the forces of the Restoration. The music too does not respond to the stimulus of a text crammed with apologies of Jacobin and libertarian ideals with the adoption of stylistic features characteristic of revolutionary music; on the contrary, it remains centred on the abstract belcanto feature (employing the voices of two castratos for the male protagonists) and on the quest for a more sophisticated relationship between voice and orchestral accompaniment. The facile melodizing of Zingarelli becomes truly expressive  by settling on the well-proven forms congenial to the traditionalist audiences of Turin.Since nearly all the music of the serious operas  explicitly composed in homage to the Revolutionary troops is not to be found, I veri amici repubblicani assumes considerable importance: the opera represents the tessera of a mosaic illustrating a clear ‘divorce’ between the ‘revolutionary’ contents of the librettos and their realization in music.
BibTeX:
@article{Mattei2003,
  author = {Mattei, Lorenzo},
  title = {Metastasio con il berretto frigio. Sui Veri amici repubblicani di Niccolò Zingarelli (Torino 1799)},
  journal = {Fonti Musicali Italiane},
  year = {2003},
  number = {8},
  pages = {31--52},
  url = {https://www.sidm.it/ojs/index.php/fmi/article/view/922}
}
Addamiano, A. and Sarno, J.Catalogo del Fondo Basevi nella Biblioteca del Conservatorio L.Cherubini di Firenze1994 book 
BibTeX:
@book{Addamiano1994,
  author = {Antonio Addamiano and Jania Sarno},
  title = {Catalogo del Fondo Basevi nella Biblioteca del Conservatorio L.Cherubini di Firenze},
  publisher = {Torre D'Orfeo},
  year = {1994}
}
Funaro, L.E."Offrire qualche ricordo alla Patria". La donazione Basevi alla Biblioteca Riccardiana di Firenze2015Archivio Storico Italiano
Vol. 173(4 (646)), pp. 637-660 
articleURL 
BibTeX:
@article{Funaro2015,
  author = {Funaro, Liana Elda},
  title = {"Offrire qualche ricordo alla Patria". La donazione Basevi alla Biblioteca Riccardiana di Firenze},
  journal = {Archivio Storico Italiano},
  publisher = {Casa Editrice Leo S. Olschki s.r.l.},
  year = {2015},
  volume = {173},
  number = {4 (646)},
  pages = {637--660},
  url = {https://www.jstor.org/stable/26229969}
}
Magnolfi, A.Il sacro inedito: tre mottetti di Marco da Gagliano (1582-1643)2016Fonti Musicali Italiane(21), pp. 7-28 articleURL 
Abstract: Il saggio analizza in primo luogo il manoscritto Basevi CF.96 (già I-Fc E.I.117), antologia di 65 composizioni vocali sacre scritte per soddisfare le esigenze cerimoniali di alcune delle principali festività dell'anno liturgico. Accanto a lavori di celebri autori di scuola romana e veneziana, si trovano infatti opere di vari musici practici, maestri di cappella e organisti succedutisi nel tempo, probabilmente redatte per qualche ricorrenza o in funzione di un particolare organico di cantores e incluse nella silloge in previsione di un possibile nuovo utilizzo.Passa in seguito a descrivere tre inediti mottetti di Marco da Gagliano, i primi della raccolta di un autore fiorentino, celebre madrigalista, mottettista, oltre che protagonista non minore degli inizi del melodramma con una sua Dafne (Mantova 1608). Tali mottetti – Gabriel angelus apparuit, Lumen ad revelationem, Tuam crucem adoramus – vengono quindi proposti in trascrizione moderna. *****Unissued Sacred Music. Three Motets by Marco da Gagliano.This essay begins with a discussion of the Basevi manuscript, CF.96 (formerly I-Fc E.I.117), an anthology hosting sixty-five sacred vocal pieces intended for major liturgical celebrations. Works by renowned Roman and Venetian school composers are found alongside others by several musici practici, that is, chapel masters and organists from different generations. The latter pieces were probably written for specific festive days or personnels, and were included in the volume in view of a likely second use. A study follows of three unissued motets by Marco da Gagliano, the first Florentine musician in this compilation, well known for his madrigals and motets, and a major opera pioneer with his Dafne (Mantua, 1608). All three works — Gabriel angelus apparuit, Lumen ad revelationem, Tuam crucem adoramus — are offered here in modern notation.
BibTeX:
@article{Magnolfi2016,
  author = {Magnolfi, Alberto},
  title = {Il sacro inedito: tre mottetti di Marco da Gagliano (1582-1643)},
  journal = {Fonti Musicali Italiane},
  year = {2016},
  number = {21},
  pages = {7--28},
  url = {https://www.sidm.it/ojs/index.php/fmi/article/view/904}
}
Newton, P.G.Florence, Biblioteca del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Manuscript Basevi 2439: Critical Edition and Commentary1968School: North Texas State University phdthesisURL 
BibTeX:
@phdthesis{Newton1968,
  author = {Paul George Newton},
  title = {Florence, Biblioteca del Conservatorio di Musica Luigi Cherubini, Manuscript Basevi 2439: Critical Edition and Commentary},
  school = {North Texas State University},
  year = {1968},
  url = {https://www.proquest.com/openview/b962b88eee0e37da49bbcdcf27c9952d/1?pq-origsite=gscholar&cbl=18750&diss=y}
}
Trivisonno, A.M.The "Basevi" Collection in the Library of Cherubini Conservatory, Florence (Italy)1985Fontes Artis Musicae
Vol. 32(2), pp. 114-117 
article 
BibTeX:
@article{Trivisonno1985,
  author = {Anna Maria Trivisonno},
  title = {The "Basevi" Collection in the Library of Cherubini Conservatory, Florence (Italy)},
  journal = {Fontes Artis Musicae},
  year = {1985},
  volume = {32},
  number = {2},
  pages = {114--117}
}
Viapiana, M.L'Archivio Edoardo Cavallini presso la Biblioteca del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze2019 bookDOI  
BibTeX:
@book{Viapiana2019,
  author = {Miriam Viapiana},
  title = {L'Archivio Edoardo Cavallini presso la Biblioteca del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze},
  publisher = {Firenze University Press},
  year = {2019},
  doi = {https://doi.org/10.36253/978-88-6453-871-6}
}
Luigi Gatti (1740–1817). La musica a Mantova e a Salisburgo tra Sette e Ottocento2017Libreria Musicale Italiana(2) proceedingsURL 
BibTeX:
@proceedings{Lattanzi2017,,
  title = {Luigi Gatti (1740–1817). La musica a Mantova e a Salisburgo tra Sette e Ottocento},
  journal = {LIM},
  publisher = {Libreria Musicale Italiana},
  year = {2017},
  number = {2},
  url = {https://www.lim.it/it/opere-collettive/5233-luigi-gatti-17401817-la-musica-a-mantova-e-a-salisburgo-tra-sette-e-ottocento-9788870969115.html}
}
Becherini, B.I Manoscritti e le stampe rare della Biblioteca del Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze: Nuova catalogazione e reintegrazione1964La Bibliofilía
Vol. 66(3), pp. 255-299 
articleURL 
BibTeX:
@article{Becherini1964,
  author = {Bianca Becherini},
  title = {I Manoscritti e le stampe rare della Biblioteca del Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze: Nuova catalogazione e reintegrazione},
  journal = {La Bibliofilía},
  year = {1964},
  volume = {66},
  number = {3},
  pages = {255--299},
  url = {https://www.jstor.org/stable/26206044}
}
Gitto, S.I diorami teatrali di Martin Engelbrecht nella collezione musicale di Palazzo Pitti: un connubio eccezionale tra la musica e la stampa d’arte2015LIM
Vol. XXVII-XXVIII, pp. 235 
articleURL 
Abstract: Complete Work
BibTeX:
@article{Gitto2015,
  author = {Stefania Gitto},
  title = {I diorami teatrali di Martin Engelbrecht nella collezione musicale di Palazzo Pitti: un connubio eccezionale tra la musica e la stampa d’arte},
  journal = {LIM},
  year = {2015},
  volume = {XXVII-XXVIII},
  pages = {235},
  url = {https://www.lim.it/en/imago/3242-i-diorami-teatrali-di-martin-engelbrecht-nella-collezione-musicale-di-palazzo-pitti-un-connubio-eccezionale-tra-la-musica-e-la-stampa-darte-9788870968392.html}
}
Gitto, S.La collezione musicale di Palazzo Pitti (1): il catalogo del 17712012Società Italiana di Musicologia(17), pp. 175-192 articleURL 
Abstract: Le musiche della biblioteca del granduca di Toscana Pietro Leopoldo d'Asburgo-Lorena e dei suoi successori furono raccolte e custodite presso la corte fiorentina di Palazzo Pitti fino al 1862, anno nel quale, dopo non poche trafile burocratiche, vennero trasferite nella biblioteca dell'allora Regio Istituto Musicale, oggi Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze. Il fondo Pitti, restaurato e riordinato negli anni successivi all'alluvione del 1966, è stato nel 2010 oggetto di catalogazione informatica e di studio storico: esso contiene più di seimila opere musicali suddivise in tre sezioni - Teatro, Chiesa e Strumentale - di provenienza toscana e austriaca, a testimonianza del forte legame tra Firenze e Vienna a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. Il presente studio vuole ripercorrere le vicende della raccolta musicale degli ultimi granduchi di Toscana, a partire dal nucleo originario della personale "nuova libreria palatina" del 1765 e delle musiche ad uso della Real Camera e Cappella settecentesca, fino alla costituzione dell'Archivio di Musica, oggi conosciuto come Fondo Pitti. In questa prima parte, viene preso in esame e riprodotto in appendice l'elenco delle opere musicali (114 numeri) contenuto nel più antico catalogo della Libreria palatina degli Asburgo Lorena, stampato nel 1771; nonché alcuni documenti relativi all'archivio di musica ad uso della Real Camera e Cappella.
BibTeX:
@article{Gitto2012,
  author = {Stefania Gitto},
  title = {La collezione musicale di Palazzo Pitti (1): il catalogo del 1771},
  journal = {Società Italiana di Musicologia},
  year = {2012},
  number = {17},
  pages = {175--192},
  url = {https://sidm.it/ojs/index.php/fmi/article/view/9}
}
Gitto, S.La collezione musicale di palazzo Pitti (II): il «Catalogo della Libreria di S.A.R. il Granduca di Toscana» Ferdinando III (ca. 1799)2015Società Italiana di Musicologia(17), pp. 175-192 articleURL 
Abstract: Le musiche della biblioteca del granduca di Toscana Pietro Leopoldo d'Asburgo-Lorena e dei suoi successori furono raccolte e custodite presso la corte fiorentina di Palazzo Pitti fino al 1862, anno nel quale, dopo non poche trafile burocratiche, vennero trasferite nella biblioteca dell'allora Regio Istituto Musicale, oggi Conservatorio "Luigi Cherubini" di Firenze. Il fondo Pitti, restaurato e riordinato negli anni successivi all'alluvione del 1966, è stato nel 2010 oggetto di catalogazione informatica e di studio storico: esso contiene più di seimila opere musicali suddivise in tre sezioni - Teatro, Chiesa e Strumentale - di provenienza toscana e austriaca, a testimonianza del forte legame tra Firenze e Vienna a partire dalla seconda metà del XVIII secolo. Il presente studio vuole ripercorrere le vicende della raccolta musicale degli ultimi granduchi di Toscana, a partire dal nucleo originario della personale "nuova libreria palatina" del 1765 e delle musiche ad uso della Real Camera e Cappella settecentesca, fino alla costituzione dell'Archivio di Musica, oggi conosciuto come Fondo Pitti. In questa prima parte, viene preso in esame e riprodotto in appendice l'elenco delle opere musicali (114 numeri) contenuto nel più antico catalogo della Libreria palatina degli Asburgo Lorena, stampato nel 1771; nonché alcuni documenti relativi all'archivio di musica ad uso della Real Camera e Cappella.
BibTeX:
@article{Gitto2015a,
  author = {Stefania Gitto},
  title = {La collezione musicale di palazzo Pitti (II): il «Catalogo della Libreria di S.A.R. il Granduca di Toscana» Ferdinando III (ca. 1799)},
  journal = {Società Italiana di Musicologia},
  year = {2015},
  number = {17},
  pages = {175--192},
  url = {https://sidm.it/ojs/index.php/fmi/article/view/825}
}
Gitto, S.Le musiche di Palazzo Pitti al tempo dei granduchi Asburgo-Lorena. Storia della collezione musicale granducale2011Annali di Storia di Firenze
Vol. 6, pp. 121-154 
articleDOI URL 
Abstract: Le musiche della biblioteca dei granduchi Asburgo-Lorena furono raccolte e custodite presso Palazzo Pitti fino al 1862, anno nel quale vennero trasferite presso il Regio Istituto di Musica, oggi Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Il fondo Pitti, restaurato e riordinato negli anni successivi l’alluvione del 1966, è stato nel 2010 oggetto di catalogazione informatica svelando, dopo un secolo e mezzo di oblio, più di 6.000 opere musicali di provenienza fiorentina e in gran parte austriaca, a testimonianza del forte legame che univa Firenze e Vienna. L’analisi delle musiche manoscritte e a stampa, accompagnata dal ritrovamento di antichi inventari e dallo studio di fonti archivistiche, ha permesso la ricostruzione delle vicende della collezione palatina ed ha contribuito ad una maggiore conoscenza della pratica musicale alla corte fiorentina e del contesto culturale nella Toscana pre-unitaria.
BibTeX:
@article{Gitto2011,
  author = {Gitto, Stefania},
  title = {Le musiche di Palazzo Pitti al tempo dei granduchi Asburgo-Lorena. Storia della collezione musicale granducale},
  journal = {Annali di Storia di Firenze},
  year = {2011},
  volume = {6},
  pages = {121--154},
  url = {https://oajournals.fupress.net/index.php/asf/article/view/8007},
  doi = {https://doi.org/10.13128/Annali_Stor_Firen-10299}
}
Biblioteca Conservatorio di musica Luigi CherubiniCatalogo delle opere musicali teoriche e pratiche di autori vissuti sino ai primi decenni del secolo XIX, esistenti nelle Biblioteche e negli Archivi pubblici e privati d'Italia: città di Firenze : Biblioteca del R. Conservatorio di Musica1929 book 
BibTeX:
@book{Gandolfi1929,
  author = {Biblioteca Conservatorio di musica Luigi Cherubini},
  title = {Catalogo delle opere musicali teoriche e pratiche di autori vissuti sino ai primi decenni del secolo XIX, esistenti nelle Biblioteche e negli Archivi pubblici e privati d'Italia: città di Firenze : Biblioteca del R. Conservatorio di Musica},
  publisher = {Fresching},
  year = {1929},
  note = {Google-Books-ID: l9YbygEACAAJ}
}
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