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Giulia Vismara. Spatial entities, lo spazio nella musica elettroacustica e oltre

WORKSHOP 20-21 MAGGIO 2022 Villa Favard  
Aula 6 (20 Maggio) e aula 12/13 (21 Maggio)

Ad oggi, data la proliferazione di mezzi e tecniche per la progettazione e la realizzazione di ambienti immersivi, si rende necessario ri-contestualizzare la relazione tra lo spazio e il suono nella musica elettroacustica e nella sound art.

Partendo dai seguenti assunti di base:
1. suono, spazio e corpo condividono un’interazione reciproca e dinamica
2. la tecnologia sempre più accessibile e sofisticata per la proiezione del suono nello spazio apre a nuove possibilità creative

Il seminario si propone di a) introdurre gli allievi alle diverse tecniche di spazializzazione, b) stimolare una riflessione fenomenologica sulla relazione tra spazio, suono e corpo e c) fornire gli strumenti di base per poter sviluppare un proprio progetto.

GIORNO 1 / teoria (dalle 10 alle 16): – Excursus storico sulle principali tecniche e metodologie di spazializzazione del suono.
– Ascolto e analisi di alcuni esempi legati alla musica acusmatica e alla sound art.
– Riflessione sul ruolo del suono come elemento fondante nella costruzione di ambienti immersivi e come agente che può modificare spazi preesistenti.

GIORNO 2 / pratica (dalle 10 alle 16):
– Introduzione alle diverse tecniche di spazializzazione, con attenzione particolare alla tecnica Ambisonics.
– Impostazione del work flow in Reaper per creare composizioni 3D. – Lavoro individuale e feedback.

Form per l’iscrizione >>


Giulia Vismara, nata a Venezia, è una compositrice di musica elettroacustica e una ricercatrice. Ha conseguito il Dottorato in Architettura e Design, presso IUAV, Università di Venezia, con una tesi sulla relazione tra spazio, suono e corpo. Ha studiato Musica e Nuove tecnologie presso il Conservatorio Cherubini, Firenze, e il Dipartimento di Sonology del Royal Conservatory dell’Aia. Ha una laurea in Musicologia con una tesi in Estetica su Max Neuhaus. Ha frequentato workshop e Masterclass di composizione tra gli altri, con Natasha Barrett, Beatriz Ferreyra, Trevor Wishart. Al momento è docente di Storia della Musica elettroacustica al Conservatorio Steffani. Tiene workshop sul comporre con il suono e lo spazio presso Università e Conservatori. Dal 2022 sarà ricercatrice presso il Conservatorio e L’Accademia di Belle Arti di Anversa. È co-fondatrice e membro del Centro Studi SSH! (Sound Studies Hub!) presso IUAV, Università di Venezia e membro del gruppo di ricerca RISME digitali, nato in seno alla SIdM e dedito allo studio della musica elettroacustica, sound-based-art e dell’uso delle tecnologie elettroniche e digitali per la creazione musicale e sonora. Si occupa principalmente della natura organica del suono e dello sviluppo di texture che combinano elementi concreti e sintetici. Lo spazio è la chiave del suo lavoro, la matrice che modella la musica che compone e i suoni che crea. I suoi lavori spaziano dalla musica elettroacustica all’installazione sonora, alla musica per il teatro, alla performance e alla video arte. Attualmente il suo lavoro si concentra sui diversi metodi di spazializzazione e diffusione audio 3D. Ha presentato le sue opere sia in l’Europa che negli Stati Uniti, tra cui: Zentrum für Kunst und Medien, ZKM (DE), Tempo Reale (IT), La Chambre Blanche (CA), Institute für Akustik und Musik, IEM (AU), Fabbrica Europa (IT), Beast Fest (UK), Triennale Milano (IT), Matera Intermedia Festival (IT), CTM Festival (DE), Eavesdrop Festival (DE), QO2 (BE), ACA (USA), Athens Epidaurus Festival (GR), Listen Festival (BE).


La masterclass fa parte di STEMS Rassegna di musiche elettroniche del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Il nome della rassegna è legato a questa visione: nella produzione musicale gli stems sono le tracce audio che vengono create per poter condividere un progetto tra più artisti. Questa condivisione è finalizzata al miglioramento del progetto musicale sia da un punto di vista artistico che sonoro.
La rassegna si realizza attraverso workshop, laboratori, concerti che mettano insieme la voglia di mostrare quello che nasce all’interno della Scuola e il desiderio di confrontarsi con le realtà musicali e scientifiche contemporanee.

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